Oggi doppio post, cioè mi metto un po' a posto con gli arretrati.
Mia zia mi racconta che un sabato mattina si è trovata in un bar per un rinfresco di non so quale circostanza (ma se interessa poco a me, immagino a voi), ha visto un prete e gli ha posto il seguente dilemma:
Padre, io oggi pomeriggio andrò alla mia casa in montagna per tagliare il prato, e so che non potrò arrivarci per le 4 e mezza. Visto che nel paese il servizio è alle 4 e mezza appunto, e che anche domani so che avrò del lavoro da fare, sa, tagliare il prato, le siepi, tutti i fiori... sono in peccato?
Eviterei qualsiasi commento sull'idea della domanda... se uno crede, a quel punto è giusto che ci creda anche bene, no?
Ma è comunque la risposta del prete che è stupenda:
Se lei dedica il suo lavoro al signore, non ci saranno problemi.
A questo punto non sapevo se scoppiare a ridere per l'idiozia del prete, che trova una scappatoia mica male, o per l'ingenuità di mia zia, come fai a credere a qualcosa che viene palesemente rattoppato davanti ai tuoi occhi?
domenica 8 luglio 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Infatti, se una cosa è vera bisogna andarci fino in fondo.
E se non è vera, bisogna abbandonarla del tutto. Piegare la verità per adattarla alle proprie voglie non paga. Magare a corto termine dà qualche illusione, ma a è ovvio che è una tattica senza senso. Solo la verità paga.
Ora non resta che trovare la verità...
Posta un commento